“Conversazioni Neurodivergenti”, il podcast.
Quanto può contare una piccola cosa?
Un podcast, ad esempio, è una goccia nell’oceano dei social media contemporanei. Eppure, nel tempo, un piccolo progetto nato dalle conversazioni tra due gifted sta diventando una voce sempre più significativa nel panorama dei podcast italiani, condividendo pensieri, intuizioni, esperienze e punti di vista di professionisti, genitori e adulti gifted.
Se capisci il tuo perché, trovi il tuo come.
Conversazioni Neurodivergenti nasce dal desiderio di discutere di plusdotazione dal punto di vista di chi è gifted. E la prima esperienza che abbiamo fatto è stata proprio decidere di parlarne, un aspetto tutt’altro che scontato, perché – e lo sa bene chi ci è passato – dichiararsi gifted spesso richiede un lavoro su sé stessi non indifferente.
Dopo le prime puntate, pensate per introdurre il tema e dare le prime coordinate necessarie ad orientarsi in questa neurodivergenza, proprio di quello che accade dopo una valutazione da adulti è stato l’argomento a cui più ci è sembrato importante dare attenzione: una persona che fino al giorno prima si considerava più limitata che talentuosa può provare una miriade di emozioni, inclusa la rabbia per non essere stata riconosciuta prima, o un senso di vergogna: “Se lo dico, penseranno che me la tiro, che voglio solo mostrarmi. Diranno che sono il solito arrogante, la solita presuntuosa.”
Da sempre le storie sono il mezzo attraverso cui gli uomini trasmettono conoscenza e tramandano esperienze utili. E proprio condividere la nostra personale storiografia è stato importante per questo progetto, il nostro “come” profondo.
La vita accade per te, non a te.
Io e Alessandra Marconato veniamo da mondi vicini: lei è Direttore Editoriale di 78EDIZIONI, oltre ad essere Coach e Formatrice, io sono una Mentor Coach per la plusdotazione. E, titoli a parte, ci accomuna l’essere gifted doppiamente eccezionali, e questo è stato un po’ l’inizio di tutto.
Forse le nostra lunghe chiacchierate su come ci sentivamo, su come ognuna a modo suo affrontava la vita dopo la valutazione, ma anche le informazioni che ci scambiavamo, tra siti, articoli, libri e progetti, potevano essere di aiuto a qualcun altro?
Conversazioni è nato così: da una parte il bisogno di aiutare altre persone come noi o con un’esperienza simile alla nostra, e dall’altra dalla consapevolezza che di ciò che siamo potevamo davvero farci qualcosa di importante.
Cosa mi aiuta e cosa mi ispira?
“Conversazioni Neurodivergenti” non ha la pretesa di dare risposte definitive – ne abbiamo davvero? – perché quando si affronta il mondo umano, le variabili sono potenzialmente infinite. Ciò che invece desidera trasmettere è un messaggio di riconoscimento e accoglienza. Essere presenti come si farebbe con un amico che confida i suoi dubbi e a cui puoi dire: “Ehi, ti capisco! Sono come te! Parlamene tranquillamente.”
Perché a volte è proprio di questo che si ha bisogno.
Inoltre, è fondamentale ascoltare anche chi, con il suo lavoro, interagisce con la giftedness, offrendo una prospettiva più professionale e precisa: dalla valutazione all’approccio pedagogico, dall’essere docente ad essere madre di un ragazzo gifted. Con le sue interviste, Conversazioni espande il messaggio di cura, attenzione e approfondimento che per le famiglie e i ragazzi gifted sono un vero toccasana.
Senza dimenticare, ovviamente, il punto di vista di chi lavora nelle aziende e condivide la necessità di una maggiore consapevolezza sulle neurodivergenze in ambito lavorativo.
Questo progetto non solo dà voce a coloro che vivono la realtà della plusdotazione, ma crea anche un ponte di empatia e comprensione tra ascoltatori e ospiti. In un mondo dove le piccole cose possono avere un impatto significativo, Conversazioni Neurodivergenti dimostra che le esperienze condivise e i dialoghi autentici possono trasformarsi in potenti strumenti di cambiamento.
Ascoltare, capire e accogliere
Sono i pilastri su cui si fonda questo podcast, offrendo a chi lo ascolta l’opportunità di vedere il mondo con occhi nuovi.
In fondo, ormai lo avete capito, con Conversazioni Neurodivergenti io e Alessandra vorremmo da una parte continuare ad arricchire il dibattito sulla neurodivergenza, raccogliendo testimonianze e coinvolgendo esperti, e dall’altra avere, magari anche sono per una piccolissima parte, la possibilità di generare chiarezza e consapevolezza in chi è neurodivergente o vive in qualche modo a contatto con la plusdotazione.
Buon ascolto!
Giada Ales
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