L’ipersensibilità dell’alto potenziale cognitivo

Di Dottor Diego Fortunati, psicologo esperto in plusdotazione.

Volontario nel Psychosometrics Commitee della Triple Nine Society (www.triplenine.org)

Inizio con una premessa: io preferisco la definizione alto potenziale cognitivo, o semplicemente APC.

Sebbene ancora non ci sia una chiara concordanza sull’utilizzo dei vari termini, la definizione alto potenziale cognitivo evidenzia il termine potenziale: questo è il motivo per cui la preferisco.
Come abbiamo imparato a conoscere, si tratta di persone che mostrano o hanno il potenziale per mostrare abilità di prestazione e consapevolezza nettamente superiori alla media; ciò accade per caratteristiche personali e genetiche favorite da un adeguato ambiente circostante.

Una delle caratteristiche delle persone ad alto potenziale cognitivo è senza dubbio l’ipersensibilità. Ed è ciò di cui vorrei parlarvi.

Facciamo riferimento al termine ipersensibilità di una persona APC quando parliamo di reattività emotiva e sensoriale particolarmente intense rispetto a come la media degli individui reagirebbe nelle medesime circostanze. Tale caratteristica implica che le persone ad alto potenziale cognitivo, percepiscono ed elaborano stimoli esterni e interni in modo marcatamente più profondo e acuto.
Voglio entrare più nel particolare e vi elenco, sebbene in maniera non esaustiva, cinque aspetti dell’ipersensibilità nelle persone APC:

1. Sensoriale: possono avere una sensibilità alle luci, agli odori e ai rumori più intensa. Il suono che potrebbe destare indifferenza negli altri, può essere percepito come fastidioso, addirittura doloroso da una persona APC;

2. Emotiva: provano emozioni con maggiore acutezza e profondità. La sopraffazione della gioia, o della rabbia, o della tristezza, o dell’ansia, può renderli più vulnerabili allo stress e alla frustrazione;

3. Empatica: le emozioni altrui sono percepite in maniera amplificata. È positivo questo aspetto? In parte sì, ma è dietro l’angolo il rischio “spugna”: assorbire le emozioni negative iperamplificandole, con conseguente stress emotivo altrettanto iperamplificato;

4. Cognitiva: l’ipersensibilità cognitiva comporta una reattività ai pensieri e alle idee molto intensa. Le persone APC sono profondamente riflessive specie su questioni astratte, e finiscono per manipolare, sin da giovanissimi, concetti come giustizia, coraggio, moralità;

5. Psicosomatica: l’ipersensibilità di cui ci stiamo occupando può manifestare sintomi fisici in risposta allo stress emotivo. Faccio riferimento a cefalee, insonnia e altre manifestazioni psicosomatiche.
Imparare a gestire questa ipersensibilità in modo adeguato è fondamentale per il proprio benessere.

Il primo passo è senza dubbio riconoscersi. Inoltre, con l’aiuto di un professionista (laddove se ne senta il bisogno), è possibile trovare strategie per affrontare le situazioni che possono risultare opprimenti.

Nelle prossime settimane tratteremo l’argomento con una serie di conferenze a Chioggia (VE), con il gentile patrocinio del Mensa Italia (www.mensa.it) di cui mi onoro di far parte e con cui ho il piacere di aver promosso una convenzione per la valutazione del funzionamento cognitivo in adulti e bambini e psicodiagnostica per DSA e ADHD con lo studio con il quale collaboro.
Per informazioni, lascio di seguito i miei contatti.


Dottor Diego Fortunati
diego.fortunati’at’ordinepsicologiveneto.it

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