La plusdotazione è trasmessa da una generazione all’altra.
J. Intell. 2022, 10 (4), 91
TITOLO: Il profilo cognitivo dei bambini plusdotati rispetto a quello dei loro genitori: uno studio descrittivo utilizzando le scale Wechsler.
AUTORI: Lina Pezzuti 1, Morena Farese 1, James Dawe 1 e Marco Lauriola 2,*
1= Department of Dynamic and Clinical Psychology and Health Studies, Sapienza University of Rome, 00185 Rome, Italy
2 =Department of Social and Developmental Psychology, Sapienza University of Rome, 00185 Rome, Italy
RIASSUNTO
Lo studio ha valutato il QI e le abilità cognitive di un campione di bambini italiani dotati e li ha confrontati con i loro genitori utilizzando le scale Wechsler. Cinquantanove bambini dotati, di età compresa tra 6 e 14 anni, sono stati sottoposti al WISC-IV mentre i loro genitori (53 madri e 55 padri) hanno fatto il WAIS-IV. I bambini dotati (QI ≥ 120) hanno ottenuto punteggi particolarmente alti nella comprensione verbale (VCI) e nel ragionamento visuo-percettivo (PRI). Più di due terzi delle madri e oltre la metà dei padri hanno ottenuto anch’essi un QI ≥ 120. I bambini dotati hanno ottenuto punteggi significativamente più alti rispetto ai genitori sia in VCI che in PRI. Le madri hanno ottenuto punteggi significativamente più alti rispetto ai loro figli nel dominio della velocità di elaborazione. Le analisi di correlazione hanno evidenziato che il QI dei bambini era positivamente correlato a quello delle madri. In linea con la letteratura, il profilo cognitivo dei bambini dotati è risultato variare tra le diverse abilità cognitive. Ne consegue che l’indice di abilità generale (General Ability Index) è stato l’indice del WISC-IV che meglio corrispondeva al potenziale dei giovani dotati. Coerentemente con le ricerche precedenti, il nostro studio suggerisce che le abilità intellettuali, specialmente la memoria di lavoro e la velocità di elaborazione, si mantengono e presumibilmente si trasmettono da una generazione all’altra.
J. Intell. 2022, 10(4), 91