A scuola

In questo articolo si approfondisce il tema scuola

Plusdotazione e doppia eccezionalità

Cosa succede quando la valutazione di un bambino/ragazzo indica l’esistenza di una plusdotazione cognitiva?

Intanto precisiamo che in Italia la valutazione di plusdotazione può essere associata a chi ha come risultato dei test un QI pari o superiore a 120, mentre nel resto del mondo la plusdotazione/giftedness parte da una valutazione del QI uguale o superiore a 130.

Vale la pena, inoltre, distinguere i casi nei quali si presenti una situazione di plusdotazione cognitiva senza altre neurodivergenze, rispetto al caso in cui vi fosse una sovrapposizione con altre condizioni che hanno impatto a livello scolastico.

La legislazione italiana non prevede una normativa specifica e dedicata esclusivamente agli alunni gifted o plusdotati: gli studenti plusdotati sono inclusi nelle categorie di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES).

Si applica quindi la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 (relativa agli strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica) che riconosce la necessità di una didattica personalizzata per gli studenti con BES, tra i quali, appunto, i gifted.

Le indicazioni della DM del 2012 ampliano quindi il riconoscimento delle esigenze educative speciali, già introdotte dalla Legge 170/2010 sulla tutela del diritto allo studio degli studenti con disturbi specifici di apprendimento, anche agli studenti con difficoltà non certificabili come DSA, per esempio in termini di svantaggi socio-economici, linguistici o culturali. In questo ambito si situa anche la plusdotazione.

La sostanziale differenza pratica tra una condizione certificata ai sensi della L.170/2010 e un BES riconosciuto secondo il DM del 2012 è che nel primo caso si configura un vero e proprio diritto a ottenere un Piano Didattico Personalizzato, mentre nel secondo caso l’adozione di tale strumento è a discrezione del consiglio di classe.

La certificazione di DSA deve essere necessariamente fornita o validata attraverso il servizio sanitario pubblico (con processi che possono essere declinati diversamente da regione a regione), mentre la valutazione che riconosce la plusdotazione generalmente  è demandata a professionisti privati. La valutazione del QI che, come specificato, è il requisito per essere definiti “alunni plusdotati o gifted”, nel sistema sanitario pubblico è somministrata da prassi solo quando richiesta nell’ambito di valutazioni più ampie per neurodivergenze correlate a DSA o a disabilità.

Per gli studenti “solo gifted” può essere dunque redatto (a discrezione del consiglio di classe) un PDP che adatti il percorso educativo alle loro esigenze, nell’ottica definita dal DM del 2012 di valorizzare le peculiarità di ogni studente (principio di didattica flessibile e inclusiva).

Dal punto di vista pratico il modo migliore di procedere è richiedere un colloquio con l’insegnante coordinatore di classe e presentare la situazione. A valle di tale colloquio la famiglia deve provvedere all’invio formale del documento di valutazione alla segreteria della scuola, in modo che la richiesta di PDP sia protocollata. Si può anche richiedere al coordinatore un eventuale incontro con il professionista che ha valutato lo studente, in modo da consentire una migliore informazione sui contenuti possibili del PDP (che possono già essere indicati nel documento di valutazione).

Le doppie eccezionalità

Poiché spesso si affronta un percorso di valutazione cognitiva in presenza di qualche disagio o difficoltà, sono molti i casi nei quali sono evidenziate dagli specialisti situazioni di “doppia eccezionalità”, ovvero casi nei quali alla plusdotazione si accompagni una condizione che prevede il riconoscimento di una disabilità (come per esempio l’autismo o la disprassia) o di un disturbo specifico dell’apprendimento o ADHD.

Questi studenti spesso mostrano un profilo di abilità particolarmente complesso e possono necessitare di un’attenzione educativa specifica per sviluppare pienamente le loro potenzialità e affrontare le loro difficoltà.

In particolare ci si può trovare nella situazione i cui la scuola debba applicare per lo stesso studente azioni che derivano da norme diverse e in particolare

  • Legge 104/1992: Questa legge garantisce il diritto all’inclusione scolastica per gli studenti con disabilità, prevedendo misure specifiche di supporto e personalizzazione didattica.
  • Legge 170/2010: Riguarda specificamente i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e prevede strumenti compensativi e misure dispensative per gli studenti con dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.
  • La già citata Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 inserente i Bisogni Educativi Speciali (BES)
  • La nota MIUR 562 del 3 aprile 2019 che fornisce indicazioni operative per la gestione degli alunni con alto potenziale cognitivo

Per gli studenti con doppia eccezionalità, è ancora più essenziale un approccio educativo flessibile che tenga conto delle loro capacità e delle loro “debolezze”. Gli interventi possono includere:

  • Piano Educativo Individualizzato (PEI) per gli studenti con disabilità riconosciuta ai sensi della Legge 104/1992.
  • Piano Didattico Personalizzato (PDP): Per gli studenti con DSA o altri BES.

È fondamentale che i programmi stilati secondo la normativa prevedano sia programmi di arricchimento, ovvero attività e percorsi didattici specifici per stimolare le potenzialità cognitive elevate (accelerazione o approfondimenti in primis), sia  strumenti compensativi e misure dispensative per facilitare l’apprendimento nonostante le difficoltà legate ai disturbi dell’apprendimento o altre disabilità.

Si può sicuramente individuare la chiave per il successo educativo degli studenti con doppia eccezionalità  nella collaborazione tra insegnanti, famiglie, specialisti e servizi educativi.

Purtroppo la formazione dei dirigenti scolastici e degli insegnanti in Italia non è omogenea, rendendo di fatto – a oggi – l’applicazione di quanto stabilito dalla normativa (comunque non sufficientemente incisiva) molto difficile.

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