
Luca ha una mente divergente, è empatico, ipersensibile e ossessionato dall’ordine e dall’organizzazione.
Una sera, passando più volte da un incrocio vicino casa, nota un uomo, ben vestito – camicia, panciotto e pantaloni abbinati – armeggiare su una moto tenuta non troppo bene.
Al terzo passaggio, non resistendo al pensiero ossessivo di dover/poter aiutare una persona in difficoltà, oltretutto in una situazione per lui molto familiare, si ferma. Nonostante l’ora tarda che lo voleva già a casa a preparare la tavola per la cena, Luca decide che non può passare ancora una volta accanto all’uomo senza fermarsi.
Subito esordisce chiedendo se serva aiuto e cosa sia successo.
Lui, forse più sorpreso che spaventato, dal fatto che qualcuno si sia fermato per prestare un aiuto, risponde con tono rassegnato che dovrebbe avere dell’acqua piovana nel serbatoio e la moto non va, spegnendosi al primo tentativo di “dare gas”. Aggiunge anche che sta tentando di spurgare le vaschette dei carburatori da ore, ormai.
Subito Luca lo corregge, informandolo che non può trovare gli spurghi delle vaschette perché quel motore è a iniezione e non a carburatori. Ma, sdrammatizzando, mente: dice che non è facile riconoscerlo.
Poi, abbassandosi, Luca si avvicina di più alla moto e gli indica le viti-rubinetto da allentare per far uscire l’acqua, il presunto problema. Il motociclista non ha la chiave adatta: brugola numero cinque, allora lui si volta si dirige verso all’auto, dicendo che ne ha una nel vano centrale tra i due sedili anteriori. Gliela porta e, anzi, la prima vite la apre Luca, per poi una volta richiusa, lasciare all’altro il compito di agire sulla seconda.
Fatto! Effettivamente esce un bel po’ d’acqua prima di sentire l’odore della benzina.
Prova ad accendere. Parte subito ma al primo tentativo di accelerare il motore batte in testa, regge per poco e si spegne. Luca chiede se ha già svuotato il serbatoio. Lui risponde di no e che, anzi, ha aggiunto dieci euro di carburante. Serve una tanica! Non ne ha, ma per fortuna Luca ne ha una di emergenza nel doppio fondo della bauliera.
Gliela dà, gli indica quale tubetto sganciare dal serbatoio e gli fa svuotare più della metà del serbatoio. Tanto l’acqua, essendo più pesante della benzina sarà sicuramente sul fondo, vicino l’uscita, e uscirà tutta subito.
Riallacciato tutto, accende di nuovo e… via di acceleratore riempiendo l’aria di scarico e rumore. Ora la moto va.
“Grazie! Grazie! Come posso sdebitarmi?”
Luca risponde: “mi creda, quanto successo ha fatto più piacere a me che a lei. Ne avevo bisogno per rientrare a casa sereno col mio cervello. In bocca al lupo e buona serata.”
Mi guarda con gli occhi sgranati, accennando un sorrisino di chi sembra aver sentito le parole di un matto.